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Encefalite da zecca

Cos’è la meningoencefalite da zecca

La meningoencefalite da zecche (TBE), nota anche come meningoencefalite primaverile-estiva, è una grave malattia virale del sistema nervoso centrale causata da un arbovirus del genere Flavivirus. Identificata per la prima volta in Italia nel 1994, questa malattia è ora endemica in diverse regioni d’Europa, in particolar modo in quelle centrale e settentrionale, ma anche in Paesi mediterranei come il nostro.

Le zecche, in questo caso soprattutto la Ixodes ricinus (la più comune zecca dei boschi, presente in gran parte dell’Europa) e la Ixodes persulcatus, agiscono come vettori e serbatoi del virus, e possono così trasmettere l’infezione all’ospite durante il pasto di sangue. Questa malattia, inoltre, colpisce sia l’uomo che animali selvatici e domestici, contribuendo al ciclo di trasmissione.

Encefalite da zecca

Sintomi della TBE

Dopo il morso di una zecca infetta, nel 70% dei casi la meningoencefalite da zecca si manifesta come un’infezione lieve o asintomatica.

Nel restante 30%, invece, si verifica una fase iniziale con sintomi influenzali, che spesso si conclude senza ulteriori evoluzioni; tuttavia, nel 20% di questi casi la prima fase è seguita da una seconda fase, più grave, con disturbi del sistema nervoso centrale, tra cui encefalite e paralisi. Nei bambini e nei giovani, la malattia tende a presentare un decorso più mite rispetto agli individui più anziani, più soggetti a gravi conseguenze.

La profilassi è fondamentale, e un vaccino contro la TBE è disponibile e registrato in Italia dal 2006. Il regime vaccinale prevede tre dosi con richiami triennali, somministrati per via intramuscolare.

Nonostante esista un ciclo accelerato di vaccinazione, la sua efficacia potrebbe non eguagliare quella del ciclo standard in termini di risposta anticorpale. La diffusione della TBE sottolinea l’importanza della prevenzione, specialmente nelle regioni a rischio.

Encefalite da zecca

Inoltre, la protezione individuale, come l’uso di repellenti per insetti e indumenti protettivi, riduce il rischio di morso di zecche infette.

L’identificazione tempestiva dei sintomi e le misure preventive sono fondamentali per affrontare questa patologia che, se trascurata, può comportare conseguenze gravi sulla salute.

Aumento dei casi in Italia

Dato l’aumento dell’attività delle zecche e, di conseguenza, delle malattie di cui esse sono vettori, l’ISS monitora costantemente la situazione in Italia, e segnala il Nordest del Paese tra le zone maggiormente colpite: in particolare, l’Istituto zooprofilattico delle Venezie ha registrato numerosi casi di encefalite e infezione virale da zecca nel 2023.


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Fonti

L’allergia alla carne provocata da una zecca si sta diffondendo
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