I parassiti sono alcuni dei nemici più fastidiosi dei nostri animali domestici: inoltre, pulci, pidocchi e zecche possono anche infestare la casa e gli altri animali o umani che la abitano.
Il prurito, infatti, non è che uno dei sintomi di un gatto o un cane infestato dalle pulci o da altri parassiti, e le conseguenze possono essere assai più gravi: la trasmissione di malattie pericolose per l’uomo e per l’animale stesso.
La buona notizia è che i segnali di una infestazione sono molti e se si presta attenzione può essere risolta in breve tempo. Per le pulci in particolare ci sono precisi indicatori della loro presenza e di quanto è severa la situazione.
Come capire se il gatto ha le pulci
Le pulci costituiscono una interferenza nelle attività quotidiane del povero animale infestato, e il fastidio causa cambiamenti non solo di umore ma anche di comportamenti e abitudini, che sono particolarmente evidenti nel gatto. Ecco a cosa prestare attenzione.
Modifica la sua routine di pulizia
In generale, è bene non sottovalutare repentini mutamenti nelle abitudini di pulizia del gatto: se si nota una esasperazione dell’attività di grooming e le sessioni si fanno troppo frequenti e agitate, è possibile che il gatto stia tentando di liberarsi dalle pulci. Un ritmo più serrato del normale potrebbe causare alopecia in alcune zone: questo vuol dire che anche la perdita di pelo in alcuni punti del manto è una spia importante da tenere in considerazione.
Si comporta in maniera insolita
Osservare l’umore del gatto è altrettanto importante: ansia, irritabilità, improvvisa aggressività potrebbero essere conseguenza del fastidio costante provocato dalle pulci. Lo stesso vale nel caso in cui tutto a un tratto il gatto inizi ad evitare alcune zone della casa, perché potrebbe aver individuato molto prima degli umani il nido delle pulci, ad esempio nella fodera di un divano o sotto un tappeto.
Perde peso
E ancora: una inspiegabile perdita di peso potrebbe essere un sintomo del fatto che il gatto sia entrato in contatto o abbia mangiato una pulce portatrice “intermedia” della Tenia Cucumerina, la quale potrebbe finire per parassitare il gatto.
Presenta irritazioni cutanee
Esaminando da vicino la pelle di un animale affetto da pulci si potrebbero notare lesioni o rigonfiamenti: infatti, in soggetti particolarmente sensibili ai componenti della loro saliva, le punture di questi parassiti possono portare irritazioni che si presentano come lesioni di colore rosso o come rigonfiamenti che somigliano a crosticine.
Anemia
Nei casi di infestazioni più gravi o in soggetti molto sensibili o molto giovani, le pulci possono anche causare anemia, da cui consegue stanchezza, debolezza o un colore più pallido della pelle e delle gengive: in questo caso è consigliabile andare subito dal veterinario.
Come capire se il cane ha le pulci
Molti di questi suggerimenti sono validi anche per i cani, che come i gatti attuano comportamenti anomali in presenza di pulci, e possono essere soggetti a rossori, lesioni e irritazioni della pelle così come ad anemie con tutti i sintomi (debolezza, colore pallido).
In particolare, se il cane si gratta, lecca o morde più del solito, magari con scatti repentini, oppure se si strofina ripetutamente sulle superfici tanto da perdere il pelo in determinati punti, dovrebbe già suonare il primo campanello d’allarme.
Altri segnali per capire se i nostri animali hanno le pulci
Sia nei cani che nei gatti, poi, bisogna prestare molta attenzione a sospette macchie scure e tonde sul pelo o sulla cuccia del gatto, che potrebbero essere i prodotti di scarto delle pulci, che si presentano come minuscoli granelli neri; se bagnandoli o sfregandoli rilasciano un colore rossastro o ruggine, ogni dubbio può essere fugato: si tratta proprio di feci di pulci.
Infine, bisognerebbe controllare spesso se insetti neri o rossastri, grandi pochi millimetri, si muovono sul pelo del gatto o del cane: infatti, una delle principali differenze tra le pulci e altri parassiti comuni è che si muovono molto velocemente e possono saltare, laddove altri parassiti hanno movimenti lenti (come i pidocchi) o non si muovono affatto (come le zecche).
Insomma: per evitare tutto questo, la prevenzione è la strategia migliore.
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